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Un viaggio nella psiche di Alejandro Jodorowsky attraverso 12 poesie psicomagiche fulminanti, intense, magistrali, che lo raccontano nella sua nuda verità, in tutta la gioia e il dolore che l’essere umani comporta.È un viaggio nei tremori, nei profumi, nei pianti dello Jodorowsky bambino in un angolo di metropolitana, dentro i canti d…
Esaurito
Un viaggio nella psiche di Alejandro Jodorowsky attraverso 12 poesie psicomagiche fulminanti, intense, magistrali, che lo raccontano nella sua nuda verità, in tutta la gioia e il dolore che l’essere umani comporta.
È un viaggio nei tremori, nei profumi, nei pianti dello Jodorowsky bambino in un angolo di metropolitana, dentro i canti della nonna, nelle feste di fiamme e negli aromi dei porti promessi.
È la ricerca dell’essenziale sfida al vuoto di una bandiera ondeggiante nel silenzio, esploso dopo il rombo di tuono di chi è riuscito a dire, finalmente, Basta! alle dinamiche oppressive e alienanti del mondo contemporaneo.
Ad arricchire l’opera, all’interno della copertina, sono presenti le illustrazioni originali di Matlop, geniale artista cileno.
Dall’introduzione:
“Khalil Gibran dice che «la poesia non è un modo di esprimere un’opinione. E un canto che sale da una ferita sanguinante o da labbra sorridenti». Condivido queste parole, perché la poesia non è tanto il lampeggio di un pensiero astratto quanto il riverbero sonoro di un’emozione che quasi non ci appartiene e però, al tempo stesso, fa parte di noi e si esprime con parole che spesso sembrano non bastarle. E come l’eco dello sconosciuto che ci abita, il quale si esprime anche arrotolandosi al pensiero e divenendo esso stesso pensiero.
La poesia non è un discorso compiuto in senso stretto, infatti. È piuttosto la forma linguistica che assume un’ispirazione che è sempre collocata all’insegna di un vero e proprio mutamento del pensiero, e che non parte da questo. La poesia, cioè, sollecita e trasforma la forza indagatrice del pensiero in una forma particolare che non è digitale, ma analogica.
È proprio questo uno dei cardini della poesia di Jodorowsky, ovvero di quel particolare percorso di scrittura – che si differenzia dagli altri per i quali è forse più famoso – che egli stesso ha spesso definito “poesofia”: il momento di congiunzione tra linguaggio immaginale e processo filosofico, l’unione dell’ispirazione col percorso del pensiero, la casualità della poesia che dialoga con l’ordine causale del processo logico del discorso, la sincronicità junghiana che attinge all’inconscio collettivo nella manifestazione del singolo e viceversa.”
Antonio Bertoli
Produttore | SPAZIO INTERIORE |
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