Descrizione

In “Scavando nell’Ombra”, Claudio Marucchi ci conduce in una profonda immersione nel lato più oscuro della psiche umana, in quelle parti giudicate riprovevoli, indegne, perfino “malate”, e perciò rinnegate e oggetto di un continuo, quanto vano, sforzo di estirpazione.

Attraverso le sue pagine dense e graffianti, questo libro ci offre riflessioni, intuizioni e accostamenti quanto mai scomodi nella loro lucidità e capacità di cogliere nel segno, ma estremamente utili a chi vuole davvero osservare la propria ombra.

Propone quindi un approccio di segno opposto: sviluppare complicità – invece che rifiuto – con le aree in cui si annida quel “male” che siamo bravi a vedere all’esterno, ma molto meno all’interno di noi, onde riconoscere il loro ineliminabile influsso sul nostro modo di essere, vivere e, dunque, riappropriarci del potere di farne uso, anziché esserne inconsapevolmente usati.

Il dialogo con le parti rinnegate della psiche conduce a una trama che collega il sesso e il piacere alla morte e alla predazione e apre nuove prospettive di indagine interiore.

“È necessario scendere prima di poter salire. Meglio dotarsi di equipaggiamento adeguato per avventurarsi nelle acque interiori. Perché la caduta è sempre involontaria e disastrosa. La discesa invece previene la caduta. Poiché la anticipa volontariamente.

Le pagine che scorrerete sono il frutto di uno sguardo prolungato verso l’ombra. Uno sguardo spesso appassionato. Ho corteggiato i miei demoni.

Le idee fiorite nel campo notturno della psiche hanno natura individuale, ma prospettiva globale. Come una stella che guarda alle altre stelle nel campo della notte. Perché ad alcuni livelli dello scavo, un reticolo di cunicoli si unisce in un immenso labirinto sotterraneo. Le radici si legano tutte nel sottosuolo. L’inconscio del singolo si risolve nell’inconscio collettivo.

Non esiste alcun rifugio dal male, se non dimorare a stretto contatto con il male stesso. Preservarsi e proteggersi ad ogni costo da qualunque contatto con il male è parte del problema stesso. È proprio così che si amplifica il pericolo.

È urgente ristabilire un contatto con la propria profondità. Rafforzare il legame con le proprie radici. Sostare nei pressi della sorgente oscura che ci abita. Ciò che è provocante per l’ombra, è provocatorio per la luce”.

Claudio Marucchi

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